Scatti in analogico al Milan War Cemetery

La fotografia in analogico ha il potere di catturare l’anima di un luogo, e questo è particolarmente vero quando si visita un luogo di profondo significato storico come il Milan War Cemetery. Situato a pochi chilometri dal centro di Milano, questo cimitero è un tributo silenzioso e rispettoso ai soldati caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. In questo articolo esploreremo non solo la storia di questo luogo, ma anche come la fotografia analogica possa essere un mezzo ideale per immortalare l’atmosfera solenne e riflessiva che lo caratterizza.

La Storia del Milan War Cemetery

Il Milan War Cemetery è gestito dalla Commonwealth War Graves Commission (CWGC), un’organizzazione internazionale che si occupa di commemorare i membri delle forze armate del Commonwealth deceduti in conflitto. Fondato alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il cimitero ospita le tombe di oltre 400 soldati provenienti principalmente dal Regno Unito, ma anche da altre nazioni alleate, come Canada, Australia e India. La maggior parte di questi soldati è morta durante l’occupazione tedesca dell’Italia o nelle operazioni militari per liberare il paese dal regime fascista.

Uno dei principali obiettivi del CWGC è quello di garantire che i cimiteri di guerra siano mantenuti in condizioni impeccabili, affinché le generazioni future possano continuare a onorare coloro che hanno dato la vita per la libertà. Il Milan War Cemetery non è solo un luogo di riposo, ma anche un luogo di riflessione, dove si percepisce il peso della storia e la gratitudine per il sacrificio umano.

Fotografia Analogica e il Milan War Cemetery

Se stai pensando di visitare il Milan War Cemetery per un progetto fotografico, la scelta della fotografia analogica può portare a risultati sorprendenti. Questo tipo di fotografia offre un aspetto più “organico” rispetto al digitale, grazie alla sua capacità di catturare le sfumature di luce, ombra e texture in modo unico. Le vecchie lapidi, spesso ricoperte di muschio e lievemente consumate dal tempo, si prestano particolarmente bene alla resa in analogico, poiché questa tecnica conferisce loro una sensazione di antichità e solennità che si sposa con l’atmosfera del luogo.

Milan War Cemetery
Provino del rullo Ilford Delta 100 usato al Milan War Cemetery

Per i fotografi, scattare in analogico richiede maggiore attenzione alla composizione, all’illuminazione e al momento. Non ci sono scatti illimitati o correzioni istantanee come nel digitale, e questo crea un rapporto più profondo tra fotografo e soggetto. Il Milan War Cemetery, con le sue ordinate file di croci bianche e il silenzio che permea ogni angolo, è un soggetto ideale per una sessione fotografica in pellicola. L’effetto delle diverse ore del giorno – dall’alba, con la sua luce soffusa, al tramonto, con toni più caldi e drammatici – può essere catturato in modo evocativo grazie alla qualità dell’immagine fornita dalla pellicola.

Curiosità

Nonostante la sua posizione relativamente poco conosciuta, il Milan War Cemetery è visitato ogni anno da parenti dei caduti e appassionati di storia, nonché da chi vuole rendere omaggio al sacrificio dei soldati. Una curiosità interessante è che all’interno del cimitero sono sepolti non solo soldati del Commonwealth, ma anche civili che hanno svolto un ruolo importante durante la guerra, come personale medico e membri della Croce Rossa.

Inoltre, il cimitero è situato vicino a due importanti vie di comunicazione della città, ed è possibile combinare una visita con un itinerario culturale che includa anche altre tappe storiche della città di Milano.

Milan War Cemetery
Milan War Cemetery
Milan War Cemetery
Le tombe tutte uguali e perfettamente allineate

L’unica donna sepolta al Milan War Cemetery

Tra le oltre 400 tombe del Milan War Cemetery, una storia particolarmente significativa è quella di Margaret H. Fielden, l’unica donna sepolta in questo luogo. Margaret era un membro della Croce Rossa Britannica e ha svolto un ruolo fondamentale durante la Seconda Guerra Mondiale, prestando assistenza sanitaria e supporto umanitario ai soldati e ai civili coinvolti nel conflitto. Morì il 12 ottobre 1944, durante il suo servizio in Italia. La sua tomba, semplice e dignitosa, è un tributo al coraggio e alla dedizione delle donne che, come lei, hanno messo a rischio la propria vita per aiutare gli altri in tempi di guerra. Margaret Fielden rappresenta tutte quelle donne che, pur non combattendo direttamente, hanno avuto un impatto duraturo con il loro lavoro e la loro umanità.

La tomba di Margaret H. Fielden

Consigli per Fotografare il Milan War Cemetery

  • Ora del giorno: Visita il cimitero durante le prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio per approfittare della luce naturale morbida. La luce intensa del mezzogiorno potrebbe creare ombre troppo dure che non renderebbero giustizia all’atmosfera solenne del luogo.
  • Attrezzatura: Porta con te una fotocamera a pellicola con un obiettivo di corta e media lunghezza focale (28mm, 35mm, 50mm o 85mm) per catturare sia i dettagli delle lapidi sia la vastità del cimitero. Un treppiede potrebbe essere utile per scatti a lunga esposizione, soprattutto nelle ore di luce bassa.
  • Composizione: Cerca di includere elementi naturali, come alberi o fiori, per creare contrasto e aggiungere profondità alle immagini. Le file ordinate di lapidi creano naturalmente linee guida forti che possono aiutarti nella composizione delle tue fotografie.

Conclusioni

Visitare il Milan War Cemetery è un’esperienza intensa e significativa, che invita a riflettere sul passato e sul prezzo della libertà. Attraverso l’obiettivo di una fotocamera analogica, è possibile immortalare non solo le immagini, ma anche l’atmosfera di rispetto e memoria che avvolge il luogo. Che tu sia un fotografo professionista o un appassionato di storia, questo cimitero rappresenta un’occasione unica per raccontare una storia attraverso le immagini.

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Di Enrico Andriolo

Enrico Andriolo fotografo appassionato di Ritratto, Moda, Glamour, Fine Art.